La nostra gara è dedicata alla memoria di Gian Carlo “Jack” Canali, alpinista Albavillese nato all'ombra del Bolettone e grande amante della montagna. Sui monti del triangolo lariano Jack mosse i suoi primi passi di alpinista e oggi ci piace ricordarlo così, con qualche foto e una breve storia della sua avventurosa e interessante vita.

Jack Canali

Jack Canali

Jack Canali nacque a Vill'Albese (oggi Albavilla) il 18 febbraio 1928, figlio di un maniscalco. Dopo aver frequentato le scuole dell'obbligo, frequenta il liceo scientifico presso il Collegio Gallio di Como. La sua attività alpinistica inizia proprio negli ultimi anni di liceo: nel 1947 scala il pizzo Bernina per la via normale. I mezzi sono limitati, ma Jack non si perde d'animo e la passione per l'alpinismo è più forte di ogni ostacolo pratico: per la sua ascesa al Cervino del 1949 sulla via normale italiana, non ha paura di affrontare il viaggio di andata e ritorno Albavilla-Cervinia in bicicletta!

Negli anni successivi conquista varie cime e pareti alpine che lo porteranno a essere nominato, nel 1955, Guida Alpina e Istruttore nazionale di Alpinismo. Tra le più famose, la prima salita Torre Castagna, diverse cime dolomitiche, la prima ripetizione della parete est del Cervino senza bivacco.

Rifugio Sciora, dopo la prima asc. della parete ovest della Sciora di Fuori, luglio 1960: Marc Vaucher, R. Lepage, Georges Livanos, Jack Canali, x, Luciano Tenderini

Rifugio Sciora, dopo la prima asc. della parete ovest della Sciora di Fuori, luglio 1960: Marc Vaucher, R. Lepage, Georges Livanos, Jack Canali, x, Luciano Tenderini

Nel 1957 inizia la sua attività come istruttore guida alla scuola militare alpina NATO. E' in questi anni che Jack ha l'opportunità di viaggiare e di compiere le sue imprese più famose e importanti: nel 1958, membro della spedizione “Ghiglione-Pirovano-Canali” in Colombia, scala ben 21 cime vergini e scopre un fiume allora sconosciuto. Nel 1960 ricordiamo la prima salita invernale della parete nord del Gran Zebrù e la salita della parete ovest della Sciora di Fuori.

 

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La spedizione “Italia 61” al campo base del McKinley. In piedi, da sinistra: R. Perego, G. Alippi, L. Airoldi, R. Cassin; in ginocchio, A. Zucchi, Jack Canali.

Nel 1961 partecipa alla spedizione del CAI Lecco “Italia 61” con Riccardo Cassin e altri quattro alpinisti dei ragni di Lecco al Mount McKinley, in Alaska. La spedizione compie con successo la prima salita della parete sud di questo massiccio, la cima più alta del Nord America (6190m), in condizioni climatiche proibitive.

Spedizione Cassin McKInley 1961: Gigi Alippi e Jack Canali

Spedizione Cassin McKInley 1961: Gigi Alippi e Jack Canali

Qui infatti Jack subisce un congelamento ai piedi con amputazione delle dita, cosa che lo obbliga a un anno di inattività dopo il periodo trascorso in ospedale e la successiva riabilitazione.

Jack Canali- Mt. MCKinley

L'Anchorage Daily Times del 25 luglio 1961

L'impresa ha una notevole risonanza mediatica, tanto che i membri della spedizione ricevono un telegramma di congratulazioni dal presidente USA Kennedy.

Senza perdersi d'animo, nel 1962 riprende la sua attività di guida alpina e maestro di sci a Madesimo, Foppolo, Bardonecchia e Sauze d'Oulx. Negli anni successivi affronta con successo altre salite di grande livello, come la parete nord delle Grandes Jorasses, dove rimane bloccato per tre giorni a causa del cattivo tempo, e attività di soccorso, tra cui si ricorda il recupero sulla parete N/E del pizzo Badile di una cordata tedesca rimasta bloccata per una scarica di rocce in una situazione di grave pericolo. Ancora, nel 1970 partecipa a una spedizione del CAI di Lecco per accompagnare due alpiniste sui monti Kenya e Ruwenzori, in Africa.

Il 26 gennaio 1972, all'età di 43 anni, Jack muore travolto da una slavina nel comune di Pragelato, durante un attraversamento sci-alpinistico da Sauze d'Oulx a Sestriere, mentre era alla guida di un gruppo di 17 allievi della scuola sci da lui diretta.

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Il rifugio Jack Canali al Colle dell'Assietta, Sestriere

Ancora oggi, a pochi metri dal colle dell'Assietta, presso il nuovo Rifugio Jack Canali, è possibile ammirare una scultura lignea che il comune di Sauze d'Oulx gli ha dedicato, con l'auspicio che possa essere un emblema del significato profondo del camminare per le montagne, scalarle e conoscerle nel loro intimo.

 

Dalla cima, dopo aver affrontato con le nostre forze la salita Albavilla-Bolettone compiuta innumerevoli volte da Jack, ci piace pensare che una linea ideale ci unisca al ricordo di questo grande alpinista, che come tanti formidabili uomini del passato ha il potere di trasmetterci qualcosa di importante.

Trofeo Jack Canali - logo

 

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